L’unica salvezza del genere umano è in una rivoluzione religiosa dell’individuo.
Poiché la fonte di ogni male è nella nostra stessa consapevolezza, dobbiamo affrontare quest’ultima.
Tutto ciò che nei secoli passati è stato messo nella nostra mente va completamente eliminato.
Ma non è facile sconfiggere o abbandonare milioni di anni se il nostro impegno è scarso, o se non ci proviamo affatto. (Vimala Thakar)
Secoli di repressione, manipolazione, menzogne e dolore pesano sulle nostre teste, alimentando paura e frustrazione.
Sempre più divisi in noi stessi, non sappiamo più chi siamo.
Al contempo la natura ha perso la sua forza ispiratrice e così il pensiero, ripiegato su stesso, si è inaridito, ristagnando in un narcisismo collettivo che si nutre solo di veleni ideologici e credenze distorte.
Il risultato è che ci ritroviamo sempre più indifesi, malati nella mente, nel corpo e nell’anima.
Credere di poter eliminare in modo definitivo i mali che ci circondano è pura utopia.
Quello che dobbiamo fare invece è forzare le nostre autodifese e riuscire a non dissipare le nostre energie migliori.
Ognuno di noi in fondo è chiamato a migliorare se stesso, rimanendo fedele a quel sentire profondo che lo connette alla purezza incontaminata della sua essenza, attraverso la capacità di assumere in sé i processi più deteriori e distruttivi della materia e dirigerli verso la liberazione.
Cosa non facile in un’epoca di dissoluzione come questa, che ci vuole schiavi del controllo fisico, mentale ed emozionale da parte di un potere che sostiene leggi e concezioni rigide, prepotenti e fanatiche, dirette unicamente a confondere le coscienze.
Ma là dove è possibile far emergere spontanea la consapevolezza trasparente dell’anima, nasce la forza della creatività e della presenza mentale libera e pura in se stessa.
Raggiungere questo stato profondo in cui si oltrepassa la soglia del dominio del dualismo mentale e sensoriale, fa parte del disegno autorealizzativo di ognuno di noi, laddove l’io sacrifica se stesso e si riconcilia con parti alienate della coscienza, attraverso il principio unificante del sé universale.
In questi tempi così complicati, in cui forze illusorie e disgregatrici cercano di allontanarci sempre più dalla verità e dal bene, siamo chiamati a riscrivere un nuovo manuale di sopravvivenza, oltre gli schemi abituali e ripetitivi, recuperando il potere della perfetta azione capace di portarci “non là dove ci si difende, ma là dove si attacca”.
Dice Stephen Covey :“Non siamo esseri umani su un viaggio spirituale, siamo esseri spirituali su un viaggio umano”.
Sta a noi sentire il richiamo della nostra vera natura. Una natura sicuramente migliore rispetto a ciò che crediamo o hanno voluto farci credere.
Renata Contini, 4 Aprile 2024